Il ruolo del disturbo dell’internet gaming disorder nel ritiro sociale in adolescenza: lo spazio Forteen come esempio di intervento multidisciplinare
Pubblicato 11.06.2025
Parole chiave
- Ritiro sociale, Internet gaming disorder, Adolescenti, EduGamer.
Come citare
Copyright (c) 2025 Adriano De Blasi, Enea Astolfi, Filippo Bucciarelli, Anastasia Giangrande, Arianna Glorioso, Giovanna Maciariello, Maura Perrone

Questo lavoro è fornito con la licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Abstract
Questo articolo nasce da una riflessione rispetto all’esperienza dello spazio Forteen, luogo di aggregazione situato a Bologna e dedicato ad adolescenti e giovani in situazione di fragilità psichica. Nello spazio Forteen vengono accolti prevalentemente adolescenti e giovani che si trovano in situazioni di ritiro sociale. Il fenomeno del ritiro sociale consiste in un processo di allontanamento di adolescenti e giovani dalle interazioni sociali ed è spesso associato a stati di sofferenza psichica e crisi di autonomia. La scelta di isolarsi può rappresentare una forma di difesa contro ansie interne ed esterne, che in molti casi si manifesta attraverso il gaming e altre attività solitarie. Secondo la prospettiva psicologica, l’isolamento è una risposta maladattativa a un mondo percepito come ostile o eccessivamente performativo, portando i giovani a evitare relazioni e ruoli sociali in cui si sentono inadeguati. La problematica è amplificata dal gaming disorder, in cui il gioco diviene un rifugio emotivo che alimenta ulteriormente l’isolamento e il distacco dal mondo reale. Lo spazio Forteen, attraverso il gaming collettivo e altre attività artistiche e musicali, mira a ricreare un ambiente di socialità sicura, in cui i ragazzi possono sviluppare capacità relazionali in assenza di aspettative performative. L’articolo propone un cambio di paradigma che integra prospettive psicologiche e sociologiche per comprendere meglio il disagio giovanile contemporaneo. Si esplora la necessità di approcci innovativi che evitino una patologizzazione delle nuove forme di isolamento sociale, considerando invece l’influenza della società digitale e della comunicazione globale nella costruzione dell’identità e della salute mentale.
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